Libertà


Non bisogna guardare al futuro

aspettando gli eventi

ma partecipare in modo attivo

per costruire un futuro migliore.

mercoledì 4 settembre 2013

Disoccupato

Natale; parola che rievoca tradizioni, religiosità, serenità . . . e, ahimè - regali. Se un padre come me è disoccupato, che il lavoro a perso e un altro non riesce a trovare, con i pochi soldi della disoccupazione non si riesce a pagare per intero l’affitto, bollette e quel che segue, al freddo si deve stare, il gas ci han tagliato. Ai miei bambini il necessario non riesco a dare, tante scuse debbo trovare. Quand’ero piccolo, per natale un paio di scarpe o un cappottino, si poteva ricevere in regalo, questo bastava per sentirmi felice, e i genitori abbracciare e ringraziare. Adesso la televisione martella con la pubblicità, i regali da fare, non scarpette o cappottini, ma tutti quei giochi elettronici, compresi i telefonini di ultima generazione, con tutto incorporato, compreso il programma “ NASA” e tanti altri aggeggi , che non so identificare. D’una cosa son sicuro, il loro costo è elevato, i bimbi guardano con occhi meravigliati, a me papà, chiedono di comprare. Nella mia disperazione cerco un linguaggio semplice per poter spiegare, che non si possono comprare. Loro son piccoli, non riescono a comprendere le difficoltà che trovo per poterli sfamare. Perché continuano a proiettare questo mondo irreale? Quando saranno grandi – “Come si comporteranno?” Come padre sono umiliato, come operaio – calpestato, come cittadino – annullato.

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