Libertà


Non bisogna guardare al futuro

aspettando gli eventi

ma partecipare in modo attivo

per costruire un futuro migliore.

mercoledì 4 settembre 2013

Vecchi

Brutta parola per appellare chi ha speso la propria vita lavorando, sacrificandosi per portare avanti la famiglia, e nello stesso tempo ha contribuito a rendere più grande il nostro paese. Adesso ci spazientiamo, se davanti a noi c’e una macchina guidata da un Vecchio, gli gridiamo di muoversi, suonando ripetutamente il clacson, gridandogli di starsene a casa, accompagnando il tutto con brutti aggettivi. Nei mezzi pubblici si vedono i giovani, intenti ad ascoltare musica dalle loro cuffie, non notando il Vecchio, che regge le sue gambe tremanti sul suo bastone. Non cedono il loro posto al Vecchio, ma con gli occhi persi nel vuoto, fanno finta di non vederlo. Nelle famiglie, il Vecchio è comodo solo per badare ai bambini dei figli, permettendo loro di poter lavorare, o di poter andare in vacanza. Svolti questi compiti, devono andarsene a casa loro, per non turbare la quiete familiare. Il Vecchio come un cagnolino con la coda fra le gambe, se ne torna a casa, dove di solito c’e un’altro cagnolino a quattro zampe ad attenderlo, e vedendolo entrare, gli corre incontro scodinzolando. Il Vecchio stanco si siede sulla sua vecchia poltrona, il cagnolino gli salta su, e con il suo sguardo pieno d’amore, lo guarda, e comincia a leccarlo, il Vecchio si commuove e lo stringe a se, mentre dal suo viso scendono le lacrime, si chiede: se valeva la pena aver vissuto questa vita. E stringendo al petto il suo cagnolino, con la mente ripercorre la sua vita, per cercare una risposta. Una risposta che non troverà.

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